Un bollettino di guerra quello presentato dalla Uil Lario, in Lombardia: 91.414 denunce d’infortunio sul lavoro nei primi 10 mesi del 2024, delle quali 4362 nella provincia di Como, 453 solo nel mese di ottobre.
Nei primi 10 mesi dell’anno, i morti sul lavoro in regione sono stati 155, in crescita rispetto al 2023, nel Comasco invece, sono state 4 le persone che hanno perso la vita da gennaio a ottobre, 7 nel 2023.
Uil Lario: “Azzerare le morti sul lavoro non deve essere oggetto di negoziazione”
“Azzerare le morti sul lavoro non deve essere oggetto di negoziazione”, è il commento amaro di Dario Esposito, della Uil Lario. “Disinvestire sulla sicurezza vuol dire disinvestire sul diritto alla vita di chi lavora”, conclude.
Il bilancio degli Open Data Inail fotografa un quadro estremamente preoccupante, che in Lombardia colpisce in particolare il settore dell’industria e servizi. A farne le spese, con la propria vita lavoratori tra i 50 e i 64 anni.
“Garantire ambienti di lavoro salubri e sicuri è una sfida, di cui deve rispondere la società nel suo insieme: la politica, le istituzioni amministrative del territorio, le associazioni datoriali”, spiega la Uil lariana che evidenzia come non vada più considerato come un costo investire sulla sicurezza.
Servono più consapevolezza, formazione, prevenzione e controlli. Solo così questa piaga potrà essere debellata, perché non si può e non si deve più morire sul lavoro.