L’Associazione Carducci non deve pagare la somma di 120mila euro pretesa dal Comune di Como e dall’Agenzia delle Entrate per le bollette arretrate della storica sede di via Cavallotti. A ribadirlo, dopo la sentenza del tribunale di Como del febbraio dello scorso anno, è la Corte d’Appello di Milano, alla quale si era rivolto Palazzo Cernezzi. I giudici della terza sezione civile ordinano anche all’amministrazione del capoluogo lariano di pagare all’associazione le spese legali per 14.317 euro.
Il sindaco Alessandro Rapinese, nonostante il ricorso respinto canta vittoria sull’occupazione degli spazi e ribadisce alla presidente dell’Associazione che dovrà liberare i locali della sede di via Cavallotti, citando parte della stessa sentenza.
Chiamata in causa, Maria Cristina Forgione non risponde alla provocazione e dà una lettura diversa. “Siamo soddisfatti perché, come in primo grado è stato ribadito che non dobbiamo pagare le bollette arretrate – dice Forgione – Sul tema degli altri spazi, la sentenza nel suo insieme ci riconosce la possibilità comunque di occupare ulteriori locali, senza però che il Comune debba accollarsi le spese per le utenze. Sull’occupazione della sede comunque è stata fatta un’altra causa e siamo ancora in attesa del pronunciamento del tribunale di Como. Avevamo dato la disponibilità all’ingresso del Conservatorio, ma il Comune ha rifiutato”.
il Conservatorio mi sembra la soluzione più ragionevole;