Immediate le reazioni del mondo politico alla sentenza del Tribunale di Como sulla vertenza che divide l’Associazione Carducci e l’amministrazione comunale in relazione agli spazi di viale Cavallotti. L’ultimo atto della lunga diatriba dà torto al Comune, che dunque non può sfrattare l’Associazione.
“Gioisco e mi rallegro con il Carducci per il provvedimento giudiziario che, con un perfetto uso del termine, qualifica come “molestia” il comportamento del Comune di Como – è il commento del consigliere regionale e segretario provinciale di Forza Italia, Sergio Gaddi – Mi onoro di essere stato amico di Carla Porta Musa e ricordo i suoi occhi che brillavano quando parlava del Carducci, fondato dal padre Enrico: avrebbe meritato ben altro rispetto da parte di questa amministrazione, che invece è nemica giurata della cultura. A questo punto, – ha proseguito Gaddi – se il Comune non si inventa altri intralci, credo possa esserci un confronto sereno tra Carducci e Conservatorio, che mi auguro possano convivere nel reciproco rispetto”.
“Politicamente, è l’ennesimo schiaffo a Como – commentano Lorenzo Cantaluppi e Antonio Tufano, rispettivamente capogruppo e consigliere comunale di Fratelli d’Italia – Non entriamo nel merito giuridico: lo hanno fatto i giudici. Dopo il Luna Park, le scuole chiuse, i giardini abbandonati e le tariffe aumentate, ora anche la giustizia certifica l’arroganza di un sindaco che non conosce la parola ascolto – proseguono i consiglieri – Como non ha un’amministrazione: ha un monologo personale sostenuto da una giunta fantasma che subisce ogni imposizione, incapace di dire “no” anche quando il danno è evidente”.
Il pensiero congiunto degli esponenti di Partito democratico e Svolta civica va alle continue cause legali portate avanti dal Comune. “I cittadini sono stanchi di un contenzioso che tiene solamente bloccato un immobile, – dicono i consiglieri – mentre associazioni, istituzioni, scuole restano in un’attesa che appare eterna. Senza contare la quantità di soldi pubblici che vengono impiegati per le cause legali. Invitiamo entrambe le parti a un confronto civile e rispettoso – concludono gli esponenti di Pd e Svolta civica – per trovare una soluzione che consenta finalmente la piena fruibilità di un immobile per attività culturali e di studio per le quali è stato edificato. Avere un’amministrazione che ostacola l’attività di un’associazione culturale che tanto ha fatto per Como, non è accettabile”.
“Dalle sconfitte subìte si dovrebbe imparare tanto. E si dovrebbe cambiare atteggiamento. Ad oggi questo Sindaco pare immune dalle lezioni che Istituzioni e Cittadini gli hanno continuamente somministrato” così la capogruppo della Lega in consiglio comunale, Elena Negretti. “Perché non provare ad unire anziché perseverare a dividere? – si chiede l’esponente del Carroccio – Francamente in questa situazione non si tratta di fare prevalere una parte politica nei confronti di un’altra. Molto più semplicemente ci sarebbe bisogno di una prolungata immersione nell’umiltà”.
“Auspico – conclude – un immediato dialogo tra l’associazione Carducci, che mi risulta aver già dato disponibilità a suo tempo, la Presidente del Conservatorio e il Sindaco nel tentativo di trovare una soluzione adeguata”