(ANSA) – MILANO, 05 GIU – Hanno litigato in modo violento tanto da indurre i vicini a chiamare i carabinieri ma, di fronte ai militari, sono scappati entrambi sui tetti dell’abitazione e hanno minacciato di suicidarsi. Una ventenne italiana al nono mese di gravidanza e un tunisino di 19 anni già noto alle forze dell’ordine alla fine si sono fatti convincere dai militari e hanno desistito dal loro proposito. Tutto è iniziato ieri pomeriggio quando tra i due conviventi è scoppiata una violenta lite in un appartamento a Porto Mantovano, in provincia di Mantova. I carabinieri, appena arrivati sul posto, hanno trovato la donna con lividi sul corpo ma lei ha negato di aver subito violenza dal compagno. Che, nel frattempo, è fuggito sul tetto della casa e da lì ha cominciato a lanciare tegole contro i carabinieri che, invano, hanno provato a calmarlo. Il 19enne ha minacciato di lanciarsi di sotto e la sua compagna ha deciso di seguirlo e si è arrampicata lungo una scala in ferro fino al tetto. E’ rimasta però bloccata sulla scala, incapace di scendere e di salire, ma anche lei ha urlato che intendeva suicidarsi. A quel punto i carabinieri hanno chiesto l’intervento sia dei vigili del fuoco, che hanno steso un materasso gonfiabile nel cortile, sia di un’ambulanza. Il comandante della stazione carabinieri di Porto mantovano ha deciso, a quel punto, di salire sul tetto per cercare di convincere i due a desistere dal loro proposito. Il primo ad essere raggiunto è stato il ragazzo che dopo ore di trattative sotto una pioggia battente ha accettato di terminare la sua protesta e di scendere con il militare. Nel frattempo, un altro carabiniere ha raggiunto la ragazza, convincendola a scendere dalla scala. I due poi sono stati trasferiti in un alloggio che la sindaca di Porto Mantovano Maria Paola Salvarani, anche lei accorsa sul posto, è riuscita a mettere a disposizione della coppia che sarà ora seguita dai servizi sociali. (ANSA).