(ANSA) – LIVORNO, 23 GIU – Trenta indagati a Livorno per un’inchiesta della procura sul rilascio di permessi antincendio e di agibilità a locali commerciali in cambio di somme di denaro o altre utilità. Ipotizzati i reati, a vario titolo, di concussione, corruzione, falso in atto pubblico, autoriciclaggio e riciclaggio. Per gli inquirenti ci sarebbe un preciso modus operandi illecito con al vertice il responsabile dell’Ufficio Prevenzione Incendi di Livorno all’insaputa dei colleghi. Egli, in concorso con professionisti del settore dell’antincendio e titolari di ditte antincendio, dopo alcune mancanze emerse in controlli a esercizi commerciali, avrebbe costretto alcuni esercenti a pagare somme di denaro per evitare la chiusura delle attività o ritardi nella riapertura. Già da giorni è arrestato in carcere il dirigente provinciale dei vigili del fuoco di Livorno, ingegner Giuseppe Mazzotta, per le accuse di corruzione e riciclaggio. Tra gli altri indagati, oltre ad un funzionario dei Vigili del Fuoco di Genova, figurano – riporta una nota – anche ispettori della Asl dipendenti del Dipartimento Prevenzione a Livorno, imprenditori, ingegneri, liberi professionisti (ingegneri e geometri). Tra questi ultimi, ce ne sono due di Collesalvetti con la qualifica di vigili del Fuoco volontari. La polizia giudiziaria ha eseguito numerose perquisizioni e anche intercettazioni. L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Livorno, è coordinata dal pm Antonella Tenerani e va avanti dal maggio 2023. (ANSA).