(ANSA) – ROMA, 23 GIU – E’ stata affidata oggi dai pm della Procure di Roma e Napoli, che indagano sul caso Paragon, delega alla Polizia postale e ai consulenti per effettuare gli accertamenti tecnici irripetibili sui dispositivi telefonici in uso a sette persone, parti lese nell’indagine: il fondatore di Dagospia Roberto D’Agostino e i giornalisti Eva Vlaardingerbroek, Francesco Cancellato e Ciro Pellegrino. L’accertamento riguarda anche i dispositivi degli attivisti di Mediterranea Saving humans Luca Casarini, Giuseppe Caccia e don Mattia Ferrari. I risultati arriveranno in autunno. Obiettivo di chi indaga è individuare una "impronta", un codice alfanumerico che identifichi lo spyware, dall’analisi dei dispositivi telefonici in uso alle sette persone che avrebbero subito attività di spionaggio. Nell’indagine si procede, al momento contro ignoti, per una serie di reati tra cui l’accesso abusivo a sistema informatico e quanto previsto all’articolo 617 del codice penale su reati informatici: cognizione, interruzione o impedimento illecito di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche e installazioni abusiva di apparecchiature atte ad intercettare. (ANSA).