(ANSA) – NAPOLI, 23 LUG – C’erano atti che sottolineavano la pericolosità insita in quella zona e anche che si potesse verificare una frana. E’ quanto, in sostanza, viene evidenziato nell’atto di opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Napoli presentato dagli avvocati delle famiglie delle vittime dell’alluvione del 26 novembre 2022, avvenuta nel Comune di Casamicciola, a Ischia, costata la vita di 12 persone, tra cui un neonato. L’atto di opposizione, datato 21 luglio 2025, è frutto delle indagini difensive condotte dagli avvocati Massimo Stilla, Gianluca e Aniello Palomba, Raffaele e Giovanni Di Meglio, legali delle famiglie Castagna, Mazzella, Scotto Di Minico e Monti i quali hanno contrastato la richiesta di archiviazione della Procura, di ben 56 pagine, secondo cui la frana di Casamicciola sarebbe stata frutto di un evento eccezionale accaduto troppo velocemente per poter mettere in salvo le vittime e verificatosi in un’area dell’isola verde mai toccata da disastri analoghi. Invece, secondo le difese, non sarebbe stato considerato lo studio di microzonazione risalente al lontano 2019 che individua sul versante comprendente anche Cava Celario "un corpo di frana da crollo attiva con superamento della soglia di pericolosità", ovvero una frana il cui eventuale innesco e successivo movimento franoso avrebbe interessato la stessa area colpita poi dal disastro del 26 novembre 2022; tale studio, viene sostenuto, presagiva l’evento franoso che effettivamente si è verificato dopo tre anni. Per gli avvocati quello studio doveva essere utilizzato dagli enti pubblici quale strumento tecnico -normativo essenziale per la pianificazione della ricostruzione e per l’individuazione delle aree a rischio sismico e idrogeologico a livello territoriale a tutela della privata e pubblica incolumità. Dalla documentazione acquisita emergono, quindi, sempre secondo i legali delle famiglie delle vittime, delle omissioni a più livelli: per questi motivi viene chiesto un nuovo round di indagini che tengano conto di quello studio non considerato dagli inquirenti e non acquisito durante le indagini preliminari e che, quindi, a loro parere, meriterebbe ulteriori approfondimenti. (ANSA).