Il consiglio regionale Lombardo ha approvato la Proposta di Legge che affronta il tema del dolore pelvico cronico e le patologie correlate come l’endometriosi la vulvodinia e la neuropatia del pudendo.
“Si tratta di patologie molto diffuse ma troppo spesso sottovalutate perché invisibili, pur avendo un forte impatto sulla vita delle persone soprattutto donne, con gravi conseguenze non solo sul piano fisico ma anche psicologico, relazionale e sociale – spiega il consigliere Gigliola Spelzini durante il suo intervento in aula. In Italia l’endometriosi interessa circa il 10-15% delle donne in età fertile, spesso con tempi lunghi di diagnosi e trattamenti invasivi, la vulvodinia riguarda circa il 15% delle donne, mentre la neuropatia del pudendo è una sindrome invalidante, di cui ancora non conosciamo pienamente la diffusione a causa delle carenze di dati strutturati”.
“Il Progetto di Legge approvato oggi – prosegue ancora Spelzini – nasce dall’ascolto in Commissione Sanità di professionisti, associazioni e pazienti di cui abbiamo raccolto osservazioni, suggerimenti fino ad arrivare a un testo, inclusivo e operativo con risorse certe già allocate nel bilancio regionale. Una legge che riconoscere il dolore di migliaia di donne, che per troppo tempo si sono sentite non credute, non ascoltate, non curate”.
In particolare la Legge istituisce una rete regionale per la prevenzione e la diagnosi e trattamento del dolore pelvico cronico, integrando ospedali, medicina territoriale e specialistica; promuove la raccolta e l’analisi di dati epidemiologici tramite la creazione di un registro regionale; sostiene la formazione specifica del personale sanitario con attenzione alla medicina di genere e all’approccio multidisciplinare; prevede misure di sostegno economico e l’accesso agevolato ai trattamenti; valorizza il ruolo delle associazioni dei pazienti, promuovendo campagne di sensibilizzazione e una giornata regionale dedicata al tema; punta su diagnosi, precoce continuità terapeutiche ricerca, sostenendo anche studi clinici e innovativi.
“Regione Lombardia, – conclude Spelzini – ancora una volta, si dimostra capace di ascoltare e di costruire risposte concrete, con uno sguardo umano, moderno e inclusivo”.