“Como oggi ha il dovere di mettere a punto un nuovo piano del traffico che possa durare altri 20 anni. Parola d’ordine è fare squadra”: ad esortare amministratori, associazioni di categoria e tecnici è colui che, quasi 20 anni fa, fece approvare il piano del traffico e mobilità tutt’ora vigente, l’ex assessore comunale Nini Binda. In un manifesto diffuso alla città, Binda ha voluto porre all’attenzione alcuni punti ritenuti fondamentali “per innescare un cambiamento positivo sul traffico di Como e dei suoi paesi limitrofi”. “Servono innanzitutto azioni di concerto e occorre istituire un ufficio mobilità e servirsi di società di consulenze e studi – scrive Binda – È necessario inoltre guardare a quel che è stato fatto in questi anni, considerando il tutto in prospettiva futura. I posteggi ci sono, – dice l’ex assessore – ma mancano investimenti nei servizi, in particolar modo nell’incremento del trasporto pubblico che collegherebbe i parcheggi al centro”. Tra le opere da realizzare, Binda propone “Un grande parco parcheggio nell’area ex Ticosa, una grande rotatoria in via Grandi e una pista ciclabile protetta che giunga fino al lago”. “Area C, il successo di Milano suggerisce che anche a Como serve istituirla”, sottolinea l’ex assessore, che guarda al futuro esortando gli amministratori a lavorare in modo avveniristico, per “creare una Como a emissioni ridotte, con zona traffico 30, isole pedonali, ciclabilità diffusa, forte potenziamento del trasporto pubblico, corsie preferenziali”. Secondo Binda, “L’assessore cittadino competente ha il dovere di convocare tavoli con i sindaci dei Comuni limitrofi per formulare piani funzionali a battere il traffico e di percorrere i tragitti a cui sono sottoposti cittadini e lavoratori prima di somministrare qualsiasi novità”. L’ex amministratore suggerisce infine di riorganizzare la metrotranvia lacuale, sfruttando la via d’acqua, e cercare delle soluzioni per i principali nodi viari.