Insurrezione popolare contro un governo Pd – Movimento 5 Stelle. A chiamare i cittadini alla ribellione è stata ieri la comasca Alessandra Locatelli, da poco più di un mese ministro con delega alla Famiglia e alle Disabilità.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos, a margine di un convegno organizzato a Palermo, Locatelli ha detto: «Ci auguriamo che nell’eventualità che la Lega vada all’opposizione e si formi un nuovo governo Pd-M5s, il popolo insorga il prima possibile. Noi saremo tra i primi a scendere in piazza».
Le parole del ministro sono, com’è ovvio, subito rimbalzate su tutti i siti e su tutte le pagine dei mezzi d’informazione. E a stretto giro sono arrivate le prime reazioni dei parlamentari comaschi.
Chiara Braga, deputata del Partito Democratico impegnata in queste ore nel tavolo di confronto sul programma per un eventuale nuovo governo, ha commentato con durezza le parole del ministro Locatelli: «Si tratta di una dichiarazione grave, tanto più perché fatta da un ministro della Repubblica in carica. Forse Locatelli dovrebbe dare una ripassata alla Costituzione assieme al suo “capitano” Salvini: le maggioranze che sostengono i governi si formano in Parlamento, così come quello di cui anche lei fa parte».
Altrettanto forte il commento di Alessio Butti, deputato di Fratelli d’Italia,. «L’insurrezione è, come riportano tutti i vocabolari, un conflitto armato. Sperare che la gente “insorga” non appartiene al mio modo di concepire la politica – ha detto Butti al Corriere di Como – Siamo stati i primi a organizzare le petizioni popolari e a invocare le manifestazioni di piazza, perché è lecito che la gente si mobiliti democraticamente per impedire quanto stanno realizzando Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Sì, quindi, a mobilitazioni, manifestazioni, civile protesta, raccolte firme – conclude Butti – Mai e poi mai, invece, insurrezioni o esortare la gente a “insorgere”»