Soltanto l’ultimo dei disagi vissuti dai pendolari: il sito Trenord comunica che “Per lavori di manutenzione straordinaria dell’infrastruttura tra le stazioni di Como San Giovanni e Chiasso, concomitanti con la prosecuzione dei lavori di potenziamento infrastrutturale nello scalo ferroviario di Chiasso, fino al 31 ottobre, sono previsti ritardi di circa 5 minuti. Inoltre, – prosegue la nota – nella giornata di domenica 21 ottobre, il servizio offerto subirà limitazioni di percorso e modifiche; previsti servizi autobus sostitutivi nella tratta “Como San Giovanni – Chiasso”. E proprio a fronte dei disagi vissuti quasi quotidianamente da coloro che utilizzano il treno per studio o lavoro, gli esponenti comaschi del Partito democratico hanno organizzato per il prossimo martedì 23 ottobre un volantinaggio nelle stazioni ferroviarie “per chiedere treni sicuri, efficienti e puntuali e per segnalare la mancanza di risposte di Regione Lombardia ai problemi vissuti dai pendolari”. “Il giorno scelto non è casuale: – spiegano dal Pd – il 23 ottobre era previsto il Consiglio regionale ad hoc sulla condizione del trasporto ferroviario in Lombardia, ma su richiesta della Giunta regionale la discussione è stata rinviata al 13 novembre”. Martedì il consigliere regionale Angelo Orsenigo, insieme a militanti e volontari, sarà presente dalle 7 alla stazione di Como San Giovanni. “Negli ultimi mesi – dichiara Orsenigo – abbiamo visto un incidente terribile come quello di Pioltello e abbiamo visto evitare un incidente sulla Lecco-Milano solo per l’intervento di un macchinista, oltre a guasti alle linee e ai treni, cancellazioni di corse e innumerevoli ritardi. A fronte di tutto questo la Regione ha prima intrapreso trattative per cambiare la governance di Trenord, fino a pensare di archiviarla, per poi decidere di cambiare solo l’amministratore delegato. Non va meglio sui convogli, che sono in buona parte vecchi e usurati, – aggiunge Orsenigo – e mentre tutto il resto d’Italia avrà treni nuovi, grazie agli investimenti degli anni scorsi, la Lombardia deve accontentarsi di una manciata di treni usati”.