Attivare la linea ferroviaria che dovrebbe collegare direttamente la stazione di Erba con quella di Como San Giovanni, passando per Cantù: è una delle soluzioni al congestionamento delle strade comasche proposta dagli ambientalisti del Circolo Ilaria Alpi, intervenuti a seguito dell’allerta smog dei giorni scorsi. “L’aria di Como e provincia è inquinatissima, lo smog uccide – dice il presidente del Circolo Roberto Fumagalli – Da anni, decenni, sentiamo questi allarmi, rilanciati anche da noi ambientalisti. Eppure non si fa nulla, non si prende alcun provvedimento per risolvere all’origine il problema. Al contrario qualcuno approfitta degli allarmi per rilanciare progetti di infrastrutture devastanti, che non farebbero che peggiorare la situazione: nuove strade, tangenziali, autostrade, definite come panacea per la soluzione del problema smog. Come se si volesse curare una malattia riproponendo la sua stessa causa. Paradossalmente – dice Fumagalli – i sindaci di Lipomo e Tavernerio hanno richiamato la necessità di prolungare la tangenziale di Como, in quanto la statale che taglia in due i loro paesi è sempre congestionata. E questo avviene dopo che i due comuni negli ultimi decenni hanno riempito le aree limitrofe alla stessa statale con capannoni, supermercati, aree commerciali”. Secondo gli ambientalisti, “La soluzione ai problemi dell’inquinamento dell’aria va fatta adottando provvedimenti a medio-lungo termine. In materia di mobilità – dice Fumagalli – va sicuramente ridotto il traffico privato su gomma. A Como le opposizioni consiliari hanno proposto la limitazione del traffico delle auto, soluzione condivisibile, che però deve essere necessariamente accompagnata dallo sviluppo di una rete efficiente di trasporti pubblici, bus e treni”. Tra le direttrici più trafficate vi sono quelle che portano da Erba e da Cantù a Como, la Statale 342 e la Canturina. Una delle soluzioni proposte dal circolo è proprio quella di attivare la linea ferroviaria che colleghi questi centri. “I binari esistono già, – dice Fumagalli – si tratterebbe solo di attivare la linea, fatta di corse frequenti per i pendolari e per i turisti. Le soluzioni per combattere lo smog ci sono, – conclude il presidente del Circolo – ma la politica deve avere più coraggio: abituare i cittadini a lasciare a casa l’auto e a servirsi del trasporto pubblico”.