“Dovrebbe essere nelle corde di un’azienda del territorio creare collegamenti diretti e convenzioni per andare incontro ai bisogni produttivi delle imprese che su quello stesso territorio lavorano”.
Non ha dubbi Ivano Brambilla, segretario della Cna Lario Brianza, che interviene nel dibattitto sulle tariffe di Acsm-Agam, che non risultano competitive.
Le associazioni dei consumatori nei giorni scorsi avevano sottolineato come, spesso, i costi proposti dalle ex municipalizzate siano più alti: avendo posizioni dominanti su una data area geografica non sembrano, infatti, interessate a proporre prezzi vantaggiosi. “Ragionamenti di monopolio che non hanno più ragione di esistere”, sottolinea Brambilla.
Un’ulteriore conferma arriva, quindi, dal mondo artigiano. L’energia elettrica – ad esempio – costituisce una voce non trascurabile in bolletta e nei bilanci, in particolare per i piccoli imprenditori.
“Per agevolare i nostri associati e consentire loro di risparmiare, attualmente abbiamo in essere convenzioni con due aziende – dice Brambilla – non ne abbiamo con Acsm Agam, probabilmente non ha giudicato conveniente proporci condizioni agevolate”.
“Eppure – aggiunge ancora il segretario della Cna Lario Brianza – dovrebbe essere nelle corde di un’azienda di questo tipo farsi parte attiva in questo percorso. Mi rendo conto che chi dirige deve fare utili, ma bisogna tenere in considerazione – a mio avviso – anche i bisogni produttivi delle imprese”.
“I nostri imprenditori scelgono in autonomia a quali soggetti rifarsi e cercano in tutti i modi di risparmiare – conclude il segretario – non abbiamo un censimento dettagliato, ma le due aziende con le quali abbiamo stipulato degli accordi ci riferiscono di ritorni interessanti al punto da voler incrementare il contenuto della convenzione”.
Ritorni, e quindi contratti, che forse potrebbero restare sul territorio se vi fossero condizioni più vantaggiose da parte di Acsm-Agam.