Benzinai in sciopero. Le conseguenze dell’emergenza sanitaria si fanno sentire anche su questa categoria. Esclusi fino ad ora dai ristori e stanchi di essere ignorati dal Governo i gestori degli impianti incroceranno le braccia dalla sera di lunedì 14 dicembre (dalle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 su quella autostradale) e fino al primo pomeriggio di mercoledì 16.
La durata della protesta è stata ridimensionata rispetto alle previsioni iniziali dopo che la commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha chiesto senso di responsabilità in un periodo molto difficile. I gestori non si sono tirati indietro e hanno ridotto lo stop, ma non arretrano sulle richieste. “Si tratta di una chiusura indispensabile per impedire il fallimento delle nostre attività – ha spiegato Daniela Maroni, presidente dei gestori di impianti di distribuzione dei carburanti di Confcommercio Como – siamo stati esclusi dai decreti ristori eppure anche le nostre attività, pur aperte, stanno soffrendo. Tra smart working e spostamenti vietati noi abbiamo visto calare le vendite dell’80% in questi mesi, a fronte di costi di gestione che non sono cambiati. Molti di noi hanno messo dipendenti in cassa integrazione, altri rischiano di chiudere – aggiunge Maroni – Dopo il primo lockdown e nel periodo estivo non siamo stati in grado di risollevarci” aggiunge sottolineando che senza vendite e con margini di guadagno ridotti “l’obiettivo è sopravvivere”.
La categoria si è rivolta al Governo e ai presidenti di Camera e Senato e chiede la disponibilità a un confronto tra le parti sociali. Al momento la serrata è confermata anche se è non è escluso un primo incontro a distanza, già lunedì in giornata, tra il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Alessia Morani, e i sindacati dei benzinai per un “tentativo in extremis” di scongiurare lo sciopero.