La Cassazione ha scritto la parola fine sull’omicidio di Alfio Vittorio Molteni, l’architetto freddato davanti a casa, a Carugo, il 14 ottobre del 2015. La Suprema Corte ha respinto i ricorsi degli imputati e le condanne diventano dunque definitive.
Confermato l’ergastolo per Alberto Brivio, commercialista e all’epoca amante della moglie della vittima, Daniela Rho, condannata invece a 20 anni di reclusione. Carcere a vita anche per Vincenzo Scovazzo, uno degli esecutori materiali del delitto. Confermati i 5 anni a Giovanni Terenghi, al quale è stato contestato un ruolo non nel delitto ma negli atti intimidatori.
Alfio Molteni, architetto titolare di uno studio rinomato e con clienti anche all’estero, aveva 58 anni quando è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti a casa, mentre usciva per andare a prendere il figlio alla stazione.
In base a quanto ricostruito dall’accusa nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Pasquale Addesso, Daniela Rho e Alberto Brivio avrebbero commissionato una serie di atti intimidatori con l’intento di screditare l’architetto in modo che gli venisse impedito di vedere le figlie avute con la moglie, dalla quale si stava sperando. Un crescendo di violenza, fino all’ultimo atto, l’agguato davanti a casa. Nelle intenzioni, Molteni avrebbe dovuto essere gambizzato. L’ennesimo avvertimento che invece non ha lasciato scampo all’architetto.
La decisione della Cassazione è arrivata dopo circa due ore e mezza di camera di consiglio. La sentenza di primo grado era stata pronunciata in Tribunale a Como nell’aprile del 2018. La corte d’Appello di Milano aveva poi confermato le condanne nel mese di febbraio del 2019. Ieri l’ultimo atto con la decisione della Suprema Corte.