Rapina, violenza sessuale e lesioni. Condanna a 10 anni e 6 mesi per il 28enne marocchino accusato della violenza ai danni di una ragazza di 24 anni di Cadorago. La giovane, nel mese di giugno del 2019, secondo l’accusa era stata aggredita nelle vicinanze della stazione del paese e poi violentata a turno da due uomini usciti da un cespuglio, mentre il compagno veniva tenuto a 30 metri di distanza, sotto la minaccia di un coltello puntato alla gola. Assolta la donna che era stata accusata di aver fatto da “palo” durante la violenza. Il presunto complice del 28enne invece è morto in carcere prima del processo.
Le indagini sulla brutale aggressione e violenza sessuale sono state svolte dai carabinieri della stazione di Lomazzo, che avevano identificato i due presunti responsabili dello stupro e una donna che, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe fatto da palo.
La sentenza
Il processo di primo grado è iniziato nel febbraio scorso in tribunale a Como e nelle scorse ore è stata pronunciata la sentenza. Il 28enne è stato condannato a 10 anni e sei mesi per rapina, violenza sessuale e lesioni.
Assoluzione invece per la donna coinvolta nell’indagine e sospettata di aver aiutato i due uomini. La giovane, assistita dall’avvocato Ivana Anomali, ha sempre negato ogni accusa, sostenendo che quella sera era a casa. La difesa ha sostenuto che la corporatura della donna ripresa dalle telecamere della stazione non fosse sovrapponibile a quella dell’imputata e che il Gps della sua unica auto dimostrava che quella sera la donna non era in stazione a Cadorago.
I presunti responsabili, dopo che erano stati identificati dai carabinieri, erano stati riconosciuti dalle vittime. Determinanti anche le immagini di videosorveglianza della stazione.