La carenza di medici di base a Como, così come nel resto della regione e non solo, sta diventando un’emergenza sempre più pressante e attuale. L’allarme rilanciato ieri dal consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo, “a Como ne mancano 64” ha detto.
L’emergenza nelle parole del numero uno dell’ordine dei medici
C’è chi punta il dito contro politiche poco avvedute che hanno portato ad aumentare i posti nelle facoltà di medicina e nelle scuole di specializzazione senza però creare una rete. E c’è chi, medico operativo sul campo ormai da diversi anni, ha le idee chiare da altrettanti anni. Si tratta di Gianluigi Spata, il presidente dell’Ordine dei medici comaschi e della Federazione lombarda degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. «Non mi stancherò mai di ripeterlo, a mancare non sono i medici, ma le borse di studio. Le risorse messe a disposizione dei giovani per completare i cicli di studi e di specializzazione e non bisogna nascondersi dietro ad altri problemi. E noi, a livello regionale ma anche nazionale sono ormai diversi anni che segnaliamo questa situazione emergenziale – spiega il presidente Spata – Abbiamo chiesto diverse audizioni al Governo e al ministro competente. Bisogna fare presto a invertire la tendenza perché la situazione è sempre più critica». «Siamo ormai arrivati a una situazione tale per cui non ci saranno a breve più ricambi per quelli che vanno in pensione. E’ vero che nell’anno di pandemia sono state aumentate le borse di studio ma non basta bisogna andare avanti – sottolinea Spata – Ho delle colleghe donne che devono andare in maternità ma non hanno sostituti, siamo in emergenza». In tale situazione è di recente stato innalzato il numero degli accessi alle università e si è disposto anche di aumentare il numero dei pazienti per i medici anziani.
Il lavoro del Tavolo dei rettori
Decisiva in tema di formazione l’opera del Tavolo dei rettori, avviato in passato, dove poter analizzare la situazione nel dettaglio nelle facoltà di medicina e nelle scuole di specializzazione. A tal proposito interviene il professore Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo e presidente della Conferenza dei rettori della Lombardia. «Il Tavolo è operativo da tempo. Abbiamo avuto già alcuni incontri, uno subito dopo l’insediamento dell’assessore Moratti in Regione e l’altro pochi giorni fa», spiega. Riunisce tutti gli atenei che hanno attivato dei corsi di medicina e si occupa di vari temi. Anche se il principale riguarda «la ripartizione delle borse di studio nelle varie università. Queste risorse sono decisive. Mezzo efficace per consentire la conclusione degli studi e dunque l’inserimento di nuovi medici» chiude il presidente.