“La variante la stiamo aspettando da tanti anni perché la nostra zona è diventata invivibile quindi dobbiamo accettare tutto quello che l’opera ci porterà in benefici e conseguenze”. A dirlo è Attilio Guffanti, gestore del Lido ad Ossuccio “purtroppo non ci sono alternative” ha continuato Guffanti “io sono pro-variante, lo so che chiudere tre mesi è una cosa pesante soprattutto per chi lavora a Como e infatti confidiamo nelle autorità. Ci aspettiamo che ci diano un’alternativa, che siano traghetti, navette, e che si faccia lavorare un po’ tutti insomma, nel pubblico e nel privato, in modo da rendere le cose meno difficili e meno impegnative” .
La variante della Tremezzina è stata pensata per risolvere gli annosi problemi della viabilità della sponda del lago. Un intervento che si sviluppa per oltre 9 km e che richiederà la chiusura per 120 giorni consecutivi del tratto di Regina che corre lungo i comuni di Argegno, Colonno e Sala Comacina. Dunque i residenti, ma anche chi lavora nelle località limitrofe e interessate dal cantiere dicono di aspettarsi “quattro mesi di disagi“. Ma dicono anche di essere persone, ormai loro malgrado, abituate al caos della statale.
Tra strettoie, tornanti e traffico intenso, sia commerciale che turistico, i problemi che oggi interessano la Regina sono talmente tanti da aver talvolta fatto dimenticare l’importanza simbolica della Via Regia. “Speriamo che mettano mano un po’ a tutto, l’iniziativa è buona ma speriamo che poi si risolva nei tempi più brevi possibili, tre mesi uno li sopporta, se poi diventano sei, otto, dodici allora diventa un problema. Qua, ad Argegno per dire, non ci sono parcheggi, e chi lascerà la macchina per prendere i mezzi alternativi, dovrà trovare un posto che oggi non c’è. Se tutto funziona” ha spiegato Walter Dotti, il gestore di un ristorante ad Argegno “allora sì, sarà un bel lavoro” .
I lavori (per ora attesi e non ancora iniziati) della variante costeranno quasi 500 milioni e tra blocchi del traffico, deviazioni e mezzi alternativi porteranno diversi disagi ai cittadini. Per questo motivo, è già stato chiesto un tavolo tecnico per la Tremezzina anche se ieri, alla seduta del Consiglio regionale, la mozione depositata due settimane fa dal consigliere M5S Raffaele Erba è stata fatta di nuovo slittare.
Sebbene quindi molti siano fiduciosi sui benefici a lavori terminati, si chiede di pensare anche ai servizi e alle alternative da proporre durante il maxi cantiere.