Avviati gli accertamenti e anche le prime sospensioni per il personale medico–sanitario ancora non vaccinato. Per le professioni sanitarie, vale la pena ricordarlo, esiste un obbligo di legge.
Le procedure sono partite in questi giorni – fanno sapere dall’Ats Insubria – si tratta dei primi provvedimenti, ma i numeri sono in progress.
Per la provincia di Como si parlava di circa 2mila persone che nelle scorse settimane mancavano all’appello.
“Le cifre si sono ridotte – è stato spiegato – L’iter prevede, infatti, due inviti formali da parte di Ats. Alcuni hanno fornito esenzioni per motivi sanitari, in altri casi si tratta di personale che non esercita più. Già dopo il primo richiamo – è stato precisato – i numeri sono scesi, per un’adesione di circa il 40%. Noi però andiamo avanti come prevede la legge, fino alla sospensione dal lavoro” è stato chiarito dai vertici dell’Ats Insubria. “Valutiamo ogni posizione singola se ci sono gli estremi della sospensione. Ci sono stati casi, ad esempio, in cui nel frattempo la persona si era prenotata. Sospendere qualcuno dal lavoro è un atto importante. Così, al momento in cui inviamo la Pec con il provvedimento abbiamo già cercato tutte le strade di mediazione” è stato ribadito infine durante l’incontro odierno in cui sono stati forniti i dati aggiornati sul contagio.