Detenuto sul tetto del Bassone. Grido d’allarme dei rappresentanti sindacali degli agenti della polizia penitenziaria dopo l’ennesimo episodio di tensione che ha coinvolto il carcere del Bassone di Como. Come detto, un detenuto nella giornata di ieri è salito per protesta sul tetto del penitenziario.
Il Sappe
“Sono stati momenti di grande tensione, gestiti al meglio dal personale di polizia penitenziaria”. Sono le parole del segretario regionale della Lombardia del Sappe Alfonso Greco. “Durante l’ora d’aria, un detenuto italiano è riuscito a raggiungere il tetto dell’istituto per protesta. Sono intervenuti i vigili del fuoco e un’autolettiga e solo dopo alcune ore la situazione è stata risolta evitando il peggio”. “Al Bassone – aggiunge – gli eventi critici sono all’ordine del giorno e la cronica carenza di personale penalizza il sistema che non si sa sino a quando potrà resistere in queste condizioni”. “La protesta del detenuto – aggiunge il segretario generale Donato Capece – è sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti”.
La Uilpa
“Il singolo episodio del detenuto sul tetto del Bassone si inserisce in un contesto precario, in cui ogni giorno si registrano atti autolesionistici, minacce, colluttazioni, risse, aggressioni, rifiuti di rientrare in cella o denigrazioni del personale – dice il segretario della Uilpa polizia penitenziaria Dario Esposito – I poliziotti penitenziari comaschi pretendono soltanto di poter avere quanto richiede ciascun lavoratore: minimi standard di sicurezza e tutela dei propri diritti soggettivi quali i riposi settimanali o il diritto alle ferie”.
“I baschi azzurri – aggiunge Esposito – rischiano la propria incolumità fisica, sanitaria e la propria tenuta psicologica. Questa situazione non è più accettabile e non deve passare sotto silenzio”.
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