Il capannone di via Milano a Cantù dell’Associazione Culturale Assalam al centro di un lunghissimo braccio di ferro tra islamici e Comune. Il Consiglio di Stato ha stabilito che l’immobile non può essere utilizzato come luogo di culto. Il Comune è pronto dunque a procedere con l’acquisizione al patrimonio pubblico della struttura.
La decisione è stata impugnata dai proprietari, assistiti dal legale Vincenzo Latorraca. Il Consiglio di Stato, all’esito dell’appello cautelare promosso da Assalam contro l’ordinanza del Tar di Milano, ha accolto la domanda di misure cautelari e ha sospeso il provvedimento del Comune fino all’udienza collegiale fissata per il prossimo 7 febbraio.
Il provvedimento comunale oggetto del ricorso al Tar, ovvero l’acquisizione del capannone a patrimonio comunale, è al momento sospeso. L’immobile rimane alla proprietà, Assalam, almeno fino all’udienza collegiale.