Tagli ai Comuni sui ristorni dei frontalieri. Un emendamento alla Legge di Bilancio innalza, portando dal 3 al 4%, il rapporto tra lavoratori oltreconfine e residenti necessario per poter accedere alla ripartizione dei fondi del ministero dell’Economia e delle finanze derivanti dalle tasse pagate in Svizzera dagli italiani.
Lo denuncia la capogruppo alla Camera del Partito Democratico, Chiara Braga. “Un altro colpo subdolo che va a ripercuotersi sui Comuni di frontiera, penalizzandoli e levando loro risorse importanti derivanti dai ristorni dei lavoratori frontalieri”, attacca la parlamentare comasca.
“Dopo aver previsto nella legge di Bilancio dell’anno scorso l’assurda tassa sulla salute per i lavoratori frontalieri, al momento e per fortuna ancora in stallo – spiega la deputata comasca – , nella serata di ieri il governo di Giorgia Meloni, su pressione della Lega, ha presentato un emendamento che innalza il tetto al 4% per accedere ai ristorni. Si tratta di milioni di euro in meno, di tagli per le casse, già magre, dei Comuni di confine. A questo si aggiunge la volontà di imporre come spendere i soldi”.
“Un’imposizione calata dall’alto, senza nessuna consultazione, nessun confronto tra le parti istituzionali, politiche e sociali interessate – prosegue Braga – Un colpo di mano contro gli enti di frontiera, che si fa anche beffa del lavoro collegiale degli ultimi anni. Come Partito Democratico daremo battaglia dentro il Parlamento per evitare questo ulteriore blitz”.