“Nuovo giro, nuovo fallimento” per il cantiere dei giardini a Lago di Como secondo il Pd cittadino. “Superficiali. Avremmo dovuto dare l’incarico a un’azienda che non aveva i requisiti necessari?”, la replica del sindaco Alessandro Rapinese. Botta e risposta a distanza tra gli esponenti dem Alessandro Rossi, segretario del circolo PD di Como Convalle, e Livia Sarda, vicesegretario del PD cittadino, da una parte, e il sindaco della città dall’altra. Al centro del dibattito uno dei nodi rimasti in sospeso che sta tenendo la città in attesa da diversi, troppi mesi, il cantiere dei Giardini a Lago, che oggi appare agli occhi di residenti e turisti un luogo abbandonato, in preda al degrado.
Notizia di ieri, quella della seconda esclusione nella procedura per assegnare il cantiere. “Un’altra azienda è stata bocciata per i lavori di riqualificazione. – dichiarano Rossi e Sarda – La telenovela continua e intanto la città e i cittadini restano senza la propria principale area verde. I giardini resteranno così, recintati e inutilizzabili, almeno fino a primavera, – continuano gli esponenti dem – ammesso e non concesso che la prossima azienda, quarta in graduatoria, sia quella buona. E intanto Como resta in attesa. Un cantiere costato 1.8 milioni di euro giacerà ancora abbandonato, chissà per quanto, a testimonianza del fallimento e della superficialità del sindaco e dell’assessore competente. E menomale che l’assessore doveva piantare una tenda per controllare che tutto andasse liscio”.
“Il Pd dimostra la sua superficialità – replica duramente il sindaco, Alessandro Rapinese – Il cantiere non è costato 1,8 milioni. Ad oggi il Comune ha versato soltanto l’acconto previsto per legge di 400mila euro, non un centesimo di più. Sindaco e assessore, – prosegue Rapinese – se avessero potuto scegliere l’azienda, avrebbero chiuso quel cantiere in tre mesi, ma la legge non lo consente. Quindi ci siamo affidati al codice degli appalti, che permette alle aziende di essere selezionate. Spero che i cittadini non siano così superficiali e capiscano che il codice degli appalti prevede che le imprese che non hanno i requisiti vengano escluse. Avremmo dovuto dare l’incarico a un’azienda che non aveva i requisiti necessari? – chiede il sindaco – Il Pd ha perso l’ennesima occasione per stare zitto – conclude Rapinese – Spero che la prossima impresa abbia i requisiti per iniziare i lavori, ma non è detto”.