Tutto esaurito nel settore ospiti per la gara di sabato alle 18 allo stadio San Siro tra Inter e Como. Saranno in 5mila a sostenere la squadra lariana nella sfida contro i nerazzurri.
Si attende anche il nome del direttore di gara per quella che, assieme a Napoli, Juventus, sarò una delle due sfide di vertice del prossimo turno di serie A. La squadra di mister Cesc Fabregas arriva infatti a questo incontro al quinto posto in classifica, a tre lunghezze di distanza dai padroni di casa e a quattro dalla vetta. Si attende dunque una designazione di alto livello.
Il Como recupererà Smolcic, reduce da un turno di squalifica, mentre saranno fuori causa Sergi Roberto, Goldaniga e, molto probabilmente Diao. Nella formazione titolare la curiosità riguarda soprattutto l’attacco. Fabregas sceglierà l’esperienza di Morata o l’entusiasmo di Douvikas, in rete contro il Sassuolo?
Un calendario certo non semplice per gli azzurri, che dopo la trasferta a San Siro prepareranno la gara allo stadio Olimpico contro la Roma. Un doppio test per un Como che non parte certamente come vittima designata ed è anzi pronto a giocare le sue carte con la consueta mentalità offensiva di Fabregas.
Mentalità offensiva, si è detto, ma non va dimenticato che il Como in questo momento ha anche la miglior difesa del campionato di serie A assieme alla Roma, con sole sette reti subite. E pensare che c’è ancora chi definisce quella biancoblù come una sorpresa.
Dopo il match di Roma, salterà quello del Sinigaglia – in teoria previsto nel weekend del 21 dicembre – contro il Milan. La squadra rossonera sarà infatti in Arabia Saudita per la Supercoppa tricolore. Sfida spostata al 15 gennaio alle 20.45.
Allo stesso tempo, sempre per rimanere su Como e Milan, c’è attesa per l’ufficializzazione della trasferta di febbraio a Perth, in Australia. Manca soltanto l’ok della Fifa. Come ha spiegato il presidente della Lega di serie A Ezio Simonelli, il responso definitivo dovrebbe giungere entro fine anno. Sempre Simonelli ha aggiunto che questa soluzione non gli piace molto, ma che è importante per il calcio italiano e per gli importanti risvolti economici. Con buona pace dei tifosi che dovranno rassegnarsi e che non hanno mai smesso di contestare questa soluzione. Lo testimoniano i copiosi fischi che risuonano al Sinigaglia ogni volta che parte l’inno della Lega Calcio.





