“Un nuovo lockdown avrebbe un effetto disastroso”: è il grido d’allarme lanciato dal presidente di Confindustria Como, Aram Manoukian, alla luce dei dati emersi dall’analisi congiunturale rapida sul mese di novembre 2020. L’indagine evidenzia una diffusa diminuzione per tutti gli indicatori esaminati. Domanda e fatturato mostrano contrazioni rispetto ai livelli registrati lo scorso ottobre. Gli ordini sul mercato domestico sono considerati in rallentamento per oltre una realtà su due (52,2%) e la domanda estera decelera per il 48,2% del campione. Quasi il 45% delle imprese comasche segnala un calo dell’attività produttiva e il grado di utilizzo degli impianti si attesta mediamente a quota 62,4% in novembre, al di sotto di circa un punto percentuale rispetto al dato registrato a settembre. Le vendite rallentano, così come l’export, che diminuisce per quasi il 35% delle aziende.
Tra le criticità a cui le imprese comasche sono costrette a far fronte, si evidenziano casi di insolvenza o di significativi ritardi nei pagamenti da parte dei clienti per quasi una realtà su due e l’aumento dei prezzi delle materie prime. Oltre una realtà su due in provincia ha fatto ricorso, nel mese di novembre, agli ammortizzatori sociali. Lo scenario occupazionale risente in parte del rallentamento della congiuntura di novembre e le previsioni per i prossimi mesi rilevano aspettative di contrazione per il 32% delle aziende.
“Gli effetti recessivi della crisi pandemica sono marcati anche nel mese di novembre – commenta Manoukian – In particolare sono il tessile-abbigliamento, il turismo e i servizi ad esso collegati a subire in modo drastico la caduta dei consumi dovuta al nuovo lockdown. – conclude il presidente di Confindustria Como – Non possiamo nascondere una forte preoccupazione anche per i prossimi mesi se, tutti insieme, non osserveremo in modo scrupoloso le prescrizioni che devono scongiurare una possibile terza ondata con conseguenti lockdown che avrebbero un effetto disastroso”.