L’occhio elettronico di via Milano alta non perdona neppure i mezzi della croce azzurra di Como, quando transitano tra le 7 e le 9 del mattino, orario in cui il passaggio è consentito soltanto ai bus oltre che ai veicoli delle forze dell’ordine e alle ambulanze in servizio di emergenza. Quattro le multe arrivate negli ultimi quattro mesi.
«Ad aprile ci è stata recapitata la prima contravvenzione, fino ad allora non avevamo mai ricevuto nulla – dice Francesco Buttiglione, volontario della Croce Azzurra di Como e della Croce Rossa di Cernobbio – Mi domando perché il Comune abbia deciso di cambiare registro».
Le contestazioni sono state mosse ai mezzi in azione durante un servizio secondario ovvero quei servizi per trasportare malati, anziani o invalidi nelle varie strutture sanitarie in occasione di esami, terapie o visite specialistiche. Un esempio è il trasporto di persone che devono sottoporsi a dialisi. A seconda del tipo di paziente, le associazioni di soccorso utilizzano un’ambulanza o un furgone, senza però accendere la sirena perché non si tratta di un intervento urgente.
«Questo è il problema – spiega Buttiglione – Se interveniamo a sirene spiegate possiamo passare ovunque, ma se svolgiamo un servizio secondario, che è pur sempre un aiuto alla popolazione, da aprile veniamo multati. In sede – conclude – abbiamo affisso un avviso per ricordare agli autisti di percorrere altre strade, ma ciò implica un allungamento dei tempi, soprattutto quando sono aperte le scuole e il traffico aumenta».
«Massima disponibilità ad affrontare il problema e a cercare di risolverlo». Ha assicurato Paolo Frisoni, assessore alla Polizia locale del Comune di Como. «Invito i responsabili della Croce Azzurra a contattare il mio assessorato per fissare un incontro
Si dice invece «sbalordito» da quanto accaduto in via Milano Alta il presidente regionale della Croce Rossa, Maurizio Gussoni che sottolinea «le amministrazioni comunali e i comandi di polizia locale possono benissimo annullare le segnalazioni di infrazioni, ricorrendo alla procedura di autotutela, quando sono coinvolti mezzi di soccorso, i quali – dice infine – anche quando non hanno la sirena accesa stanno comunque svolgendo un servizio all’intera comunità».