La riforma delle Camere di commercio mette a rischio il futuro di una ventina di dipendenti comaschi. A lanciare l’allarme la Cisl Funzione Pubblica che annuncia come domani, anche a Como, partirà la mobilitazione del personale degli enti camerale, con assemblee unitarie, contro i tagli della riforma Madia. Il decreto di riordino del sistema camerale, che il Consiglio dei Ministri potrebbe discutere il 29 gennaio, prevede la riduzione del 15% del personale. I numeri parlano di mille dipendenti a rischio in Italia. “Per quanto riguarda Como – spiega Antonio Tira, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Lombardia – su circa 75 dipendenti, potrebbero essere a rischio 15 o 20 posti. Sono numeri importanti, perché parliamo di soggetti di diritto privato che, però, hanno una funzione pubblica e che da sempre si caratterizzano per la forte presenza sul territorio. Basta pensare che la sola Camera di commercio di Como investe oltre 3 milioni per interventi diretti a favore delle imprese. Investimenti fondamentali in questi anni di crisi”. A rischio, secondo il sindacato, ci sono anche i servizi di organizzazione e tutela degli enti, dei piccoli e grandi imprenditori e di quanti lavorano nel commercio. Durante la mobilitazione di domani i dipendenti lombardi prepareranno un ordine del giorno da presentare ai parlamentari e ai politici della regione per chiedere di farsi carico della situazione. “Non si fa cassa sulla pelle di imprese e cittadini – conclude il sindacalista della Cisl – crediamo che sia inopportuno agire con un tale ridimensionamento. I dipendenti attualmente in organico non sono eccessivi”.