Il picco influenzale è stato raggiunto la scorsa settimana, ora si assiste ad un leggero calo ma il numero di bambini che contraggono il virus resta ancora alto.
L’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità rivela che l’attività influenzale della terza settimana di gennaio è in lieve flessione rispetto alla settimana precedente ma rimane comunque elevata. Tutte le Regioni continuano a segnalare una attività influenzale diffusa e il numero di quelle che riportano attività “molto alta” riguarda soprattutto la fascia dei bambini tra 0 e 14 anni di età. A confermare la tendenza anche Roberta Marzorati, pediatra di famiglia a Como. “Il massimo della nostra attività si è verificato la scorsa settimana – spiega la dottoressa – ma non bisogna abbassare la guardia, perché questa settimana ci sono state complicanze batteriche della forma virale, come polmonite e broncopolmonite”. Il virus, dunque, si è presentato in modo significativo. Secondo la pediatra solo la prossima settimana si assisterà ad un calo evidente di pazienti affetti da influenza. “Il quadro clinico dei bambini è solitamente lo stesso: si inizia con febbre alta poi i sintomi sembrano sparire e lasciare spazio a voce rauca e tosse, per poi tornare con un ultimo colpo di coda: ancora febbre accompagnata da raffreddore”. Secondo la dottoressa l’epidemia di quest’anno è stata molto più violenta rispetto al 2016, anche per la presenza di un nuovo ceppo non previsto. Infine i consigli: “Non prendere fin dai primi sintomi influenzale l’antibiotico – spiega Marzorati – occorre il parere del pediatra, che lo somministra solo in caso di complicazioni”.