La brutta notizia è arrivata dalla stampa degli Stati Uniti, il suo Paese. A 49 è morta a Detroit l’ex giocatrice di basket Daedra Charles. Una atleta che i tanti tifosi della Comense non hanno dimenticato. Sul Lario, per lei, una sola stagione, il campionato 1991-1992, quando era ancora giovane, alla sua prima esperienza fuori dagli States, dove aveva conquistato due titoli Ncaa nel 1989 e nel 1991 con l’Università del Tennessee (tra le sue compagne anche un altro volto noto per i sostenitori nerostellati, Bridgette Gordon).
Dopo la conquista dello scudetto del 1991, la dirigenza della Comense decise di ingaggiare un grande allenatore come Aldo Corno e di portare sul Lario un centro di consistenza, che potesse dare una marcia in più anche in Coppa dei Campioni. Per questo scopo fu congedata una giocatrice importante, esperta e carismatica come Valerie Still e arrivò in nerostellato Daedra Charles, a cui fu data la maglia numero 11. Nel 1992 alle fine arrivò un nuovo scudetto – superando in finale Cesena – ma il sogno di conquistare la Coppa dei Campioni si infranse a Bari, con le lariane eliminate in semifinale dalla Dinamo Kiev. Nella stagione successiva fu sacrificata proprio Charles, cestista di ottima qualità per il campionato italiano, ma giudicata dalla dirigenza e dallo staff tecnico senza la necessaria esperienza per supportare la squadra a livello europeo; non a caso al suo posto fu ingaggiata la bosniaca Razija Mujanovic, considerata la più forte giocatrice continentale dell’epoca. Con la sua Nazionale Daedra si tolse comunque la soddisfazione di conquistare il bronzo olimpico proprio nel 1992 a Barcellona e la stessa medaglia ai mondiali di basket femminile di Sydney, in Australia, nel 1994. Negli Usa militò a fine carriera nelle Los Angeles Sparks. Dopo aver smesso di giocare aveva intrapreso la carriera di allenatrice. Nel 2007 era entrata nella Hall of fame del basket femminile americano.