Spesa alimentare in crescita del 19% sul Lario, con acquisiti record di farina, latte e uova, oltre che di prodotti a lunga conservazione come scatolame, pasta e riso. Se l’emergenza sanitaria ha fatto crollare i consumi, il cibo è in controtendenza con una crescita importante degli acquisti a marzo. Il picco maggiore, più 23% riguarda i supermercati, dove è stata fatta quasi la metà degli acquisti.
“Uova, latte e farina sono tra i prodotti più richiesti anche alle imprese che effettuano vendita diretta – dice Francesca Biffi, presidente dell’Associazione AgriMercato di Campagna Amica Como Lecco – In corrispondenza con la festa di Pasqua invece si è registrato un boom di acquisti di carne e formaggi”.
L’aumento delle vendite – sottolinea la Coldiretti sulla base dei dati Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – fa segnare incrementi mensili di vendita al dettaglio che vanno dal 29% per la carne al +26% per le uova, dal 24% per gli ortaggi al 21% per i salumi, dal 20% per latte e derivati al 14% per la frutta ma crescono del 6% anche gli acquisti di vino e spumanti.
Numeri che risentono anche della corsa alla scorta per paura della quarantena e per il timore di trovare gli scaffali vuoti.
“La chiusura forzata del settore della ristorazione – sottolinea la Coldiretti – ha contribuito a spostare i consumi alimentari verso la grande distribuzione. L’intera filiera alimentare, dalle campagne all’industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, è sotto pressione per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione. L’agroalimentare made in Italy ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità”.