Quarto giorno del lungo ponte del 2 giugno, ultimo giorno di chiusura dei confini regionali.
Da domani, com’è noto, gli italiani potranno liberamente cambiare regione.
La giornata è stata scelta proprio per evitare che nel corso del ponte ci fosse un eccessivo movimento turistico, rischioso dal punto di vista del contagio.
Con i confini regionali chiusi, molti lombardi hanno quindi scoperto o riscoperto il lago di Como: turismo a corto raggio, ma sufficiente per riempire la città e le principali località di villeggiatura.
Passeggiata sul lago stracolma di pedoni, lunghe code alla partenza della funicolare Como-Brunate.
Certo, solitamente in giugno sul lungolago di Como si sente parlare inglese, francese e tedesco: ora mancano i turisti stranieri, ma evidentemente il Lario piace anche ai lombardi, che sono riusciti a garantire in questi quattro giorni un minimo flusso turistico. Nulla che salvi la stagione, ma un primo punto dal quale ripartire.
Per questa notte erano disponibili su Booking, uno dei principali portali di prenotazione on line, circa 100 strutture ricettive (hotel, appartamenti, b&b) a Como, contro i duecento di un weekend di agosto o settembre.
Ciò significa che, in parte, molte strutture sono sicuramente ancora chiuse, altre però hanno iniziato a raccogliere le prime prenotazione, pur a corto raggio.
La maggior parte degli hotel aprirà probabilmente entro la fine del mese di giugno.