Focolai in aumento nelle case di riposo e picco di casi sia tra gli ospiti sia tra gli operatori. “Il problema esiste ma non è facile trovare una soluzione, servirebbe più personale visto l’elevato numero di contagiati ma al momento dalla Regione abbiamo avuto solo sei operatori socio sanitari volontari reperiti nel circuito di protezione civile e volontari”, dice Maurizio Tettamanti, dirigente dell’Ats Insubria che si occupa delle residenze socio assistenziali.
I numeri sono drammatici. Delle 115 case di riposo dell’Ats Insubria, quindi tra Como e Varese, 80 secondo gli ultimi dati forniti dall’Azienda di Tutela della Salute hanno casi di contagio tra gli operatori e di queste 48 anche tra gli ospiti.
“Negli ultimi giorni sono aumentati i focolai – dice Tettamanti – Il contagio riguarda gli ospiti ma anche gli operatori. E’ una criticità rilevante che ci è stata segnalata sia a Como sia a Varese. E’ difficile avere soluzioni nell’immediato. Il fabbisogno di personale sarebbe ben maggiore delle poche unità disponibili ora. Ci sono strutture, ad esempio a Torno e a Olgiate Comasco, che stanno facendo i salti mortali per garantire l’assistenza con il personale che hanno a disposizione”. “Stiamo facendo il possibile – conclude Tettamanti – per trovare il modo per reperire altro personale di supporto”.