Piscina di Muggiò, sarebbero partiti lo scorso 16 febbraio, esattamente a un anno di distanza (era il 17 febbraio 2020) dalla presentazione del progetto di rifacimento, i lavori nell’impianto natatorio a opera della società Nessi e Majocchi. Secondo il cronoprogramma dei privati l’impianto sarebbe stato restituito alla città il 26 febbraio del 2021. Tutto questo si sarebbe potuto verificare se il Comune avesse richiesto per tempo la valutazione economica sul progetto dei privati.
Il bando per l’assegnazione della perizia finanziaria, richiesto soltanto a inizio febbraio, si è chiuso la scorsa settimana. La valutazione del progetto dei privati è stata affidata a “La Mercurio” srl, società di ingegneria con sede operativa a Cavallasca di San Fermo e legale a Olgiate Comasco. Si tratta di un gruppo che ha già effettuato diverse perizie in ambito di impianti sportivi.
Intanto sul fronte dell’altra perizia, quella tecnica redatta dal pool di professionisti per far luce sulle condizioni della piscina, non arrivano notizie rassicuranti: dal soffitto, agli impianti, di qualsiasi natura, ovviamente passando per la vasca da 50 metri, unica in tutta la provincia, nulla si salva dal passare del tempo e dagli interventi di manutenzione non sempre puntuali.
Le prime cifre, all’intero delle 52 pagine del documento, compaiono alla voce adeguamento dell’impianto e si tratta di 447mila euro. Somma necessaria, tra i vari interventi, per ripristinare le travi di bordo e dei rivestimenti ammalorati e in fase di distacco della piscina e degli spogliatoi. Altro tasto dolente l’impiantistica elettrica, vecchia e risalente agli anni ’70, con lavori per un ammontare di 56mila euro. Altro capitolo nero, le operazioni necessarie per riavviare l’impianto: costo dai 100mila ai 250mila euro, per interventi termoidraulici come la revisione e il controllo – previa sanificazione – delle apparecchiature per produrre l’acqua calda, la sanificazione dei canali di distribuzione dell’aria nei diversi ambienti, passando attraverso la pulizia delle pompe. Da rifare poi la controsoffittatura. Questa la situazione della piscina per la quale si dovrà prevedere un esborso di 800mila euro per adempiere a tutto, oppure circa 550mila per una riapertura parziale.
Infine per conoscere quale sarà la decisione dell’amministrazione comasca, ossia scegliere tra la perizia tecnica o il progetto privato, occorrerà necessariamente aspettare la valutazione finanziaria che – come detto – arriverà a fine marzo.