Rapine, estorsioni, spaccio di droga, lesioni, danneggiamenti, possesso di armi e ricettazione. Un lungo elenco di reati, contestati a una baby gang che colpiva tra Italia e Svizzera, seminando il terrore tra Lugano e la provincia di Como. Tra i giovanissimi coinvolti, una decina secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, compare anche un minorenne comasco.
L’indagine sugli episodi di violenza attribuiti ai ragazzini ha impegnato le forze dell’ordine sia italiane sia elvetiche. Il branco è stato individuato e denunciato dai carabinieri sul versante comasco e dalle autorità ticinesi per la giustizia svizzera.
Nelle scorse ore, il comasco coinvolto, che attualmente ha 17 anni ma ne aveva 15 al momento dei primi reati che gli vengono contestati, è comparso davanti al giudice del tribunale dei minori di Milano, assistito dal legale Ferruccio Felice. Gli altri componenti della banda saranno invece giudicati dalle autorità elvetiche competenti.
Il ragazzo comasco deve rispondere di molteplici contestazioni. E’ accusato di spaccio droga per la cessione di marijuana a una ventina di persone, nel Comasco; di ricettazione di orologi di lusso e del possesso di un coltello con una lama di 20 centimetri. E’ anche accusato del pestaggio di un coetaneo avvenuto a Lugano, della rapina di una catenina d’oro, del danneggiamento di una decina di capi firmati e di altre vessazioni alle vittime della baby gang. Dopo l’udienza, è prevista ora una relazione psicologica sul ragazzino comasco per valutarne l’idoneità o meno alla messa alla prova.