Il numero dei frontalieri impegnati in Ticino continua ad aumentare, anche se la crescita nel primo trimestre del 2021 è inferiore all’1% rispetto ai tre mesi precedenti. Il totale degli stranieri in servizio nel cantone di lingua italiana resta sopra 70mila e la crescita è dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Gli ultimi dati diffusi nelle scorse ore dall’Ustat, l’ufficio di statistica elvetico, indica in 70.325 i frontalieri occupati in Ticino, una crescita dello 0,5% rispetto agli ultimi tre mesi del 2020. L’aumento è lievemente superiore al dato medio della Svizzera, che segna un più 0,3% del numero di stranieri in servizio nella Confederazione Elvetica.
I numeri
La crescita è concentrata quasi esclusivamente nel settore primario, con un aumento medio in Svizzera dell’1,7% e addirittura del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2020. Pesa maggiormente sugli altri settori l’effetto della pandemia e infatti l’aumento dei frontalieri nei settori secondario e terziario è rispettivamente dello 0,2 e 0,3%. Dopo la Francia, l’Italia è il secondo Paese per numero di lavoratori frontalieri, con un totale di 80.750 residenti nella Penisola impegnati nella Confederazione Elvetica, nella maggior parte dei casi in Ticino.
I dati sono provvisori perché devono poi sempre essere confermati dall’Ufficio in via definitiva.