L’Italia riapre ai turisti stranieri a partire da metà maggio, grazie a un “green pass”. Un lasciapassare che permetterà ai turisti stranieri di venire in Italia senza dover osservare la quarantena.
Cade l’obbligo di quarantena
Attualmente vige infatti l’obbligo di quarantena per chi entra in Italia per turismo: obbligo che, secondo quanto annunciato dal premier Mario Draghi, cadrà dal 15 maggio. E’ lo stesso Draghi a premere sull’acceleratore per rilanciare il turismo italiano, che in buona parte vive di clienti stranieri. Il Governo vuole anticipare altri Paesi (il green pass europeo potrebbe infatti arrivare a giugno) e portare i turisti stranieri a prenotare le vacanze in Italia.
Lago di Como in ginocchio senza stranieri
Stranieri dei quali, il turismo sul lago di Como, ha un disperato bisogno. Gli ultimi dati della Camera di Commercio di Como e Lecco hanno dipinto una situazione drammatica: nel 2020, anno della pandemia, alberghi, campeggi e case vacanza hanno perso un dipendente su tre, nonostante il blocco dei licenziamenti. Stagionali non chiamati, contratti in scadenza non rinnovati. Un’emorragia occupazionale. Perciò il green pass diventa fondamentale per quei territori – come il Lago di Como – che vivono prevalentemente di turismo straniero.
Butti: “Bene l’apertura, laghi compresi. Da Draghi un segnale politico”
Sul tema del green pass oggi è intervenuto anche il deputato lariano di Fratelli d’Italia Alessio Butti. “Vorrei completare il pensiero di Draghi – ha detto – citando anche i nostri laghi. A partire dal brand Lago di Como, famoso in tutto il mondo, passando poi per Garda, Maggiore e per gli altri laghi lombardi. Sono state citate montagne e spiaggia, non dimentichiamoci dei laghi”.
“Comunque – ha proseguito Butti – questa è una fase molto importante. Ed era una delle richieste del gruppo di Fratelli d’Italia: consentire l’arrivo di turisti attraverso una serie di strumenti, tra i quali la certificazione. Quando portavamo avanti la battaglia sul coprifuoco, lo facevamo perché i nostri concorrenti sotto il profilo dell’economia turistica – con coprifuoco inesistenti o più larghi – avevano già iniziato la campagna di prenotazione. Io credo quindi che Draghi abbia fatto bene. Ma bisogna anche notare un passaggio politico – conclude il deputato lariano – il presidente del consiglio ha avocato a sé l’annuncio di riapertura, evitando il coinvolgimento di qualsisi altro ministro, compreso quello del turismo. Un segno forte, che nasconde tensioni nella maggioranza”