(ANSA) – LONDRA, 03 GEN – Riparte, dopo la breve pausa coincisa con i giorni di Natale e fine anno, la protesta sociale animata da numerose categorie nel Regno Unito per l’aumento dei salari di fronte all’impennata dell’inflazione. Oggi è scattato il primo sciopero del 2023 da parte dei ferrovieri aderenti al sindacato Rmt, protagonisti da mesi della vertenza più dura e prolungata di tutte. I partecipanti, circa 40.000 fra Inghilterra, Galles e Scozia, incrociano le braccia per 48 ore fino a domani compreso. E hanno poi in calendario una seconda tornata di astensione dal lavoro entro fine settimana. L’agitazione – cui si affianca per la sola giornata di oggi quella proclamata dai lavoratori della manutenzione delle autostrade inglesi e dagli ispettori addetti agli esami per le patenti di guida – sta paralizzando già da queste ore buona parte del traffico dei treni nel Regno. Il combattivo leader dell’Rmt, Mick Lynch, ha difeso le ragioni del proseguimento del braccio di ferro, accusando il governo Tory britannico di Rishi Sunak d’aver "interferito per bloccare" entro certi limiti gli aumenti e le ultime ipotesi d’accordo salariale discusse con i vertici aziendali del gestore pubblico della rete ferroviaria e dei 14 vettori privati. Accusa che il ministro dei Trasporti, Mark Harper, ha rigettato, dicendosi impegnato a "lavorare duro" per un’intesa e pronto a tornare al tavolo della mediazione negoziale, rinfacciando semmai a Lynch e ai sindacati in genere l’imputazione di rigidità: con la proclamazione "questa settimana d’un altro sciopero profondamente inutile, che nuoce al settore ferroviario, agli interessi delle persone che vi lavorano e ai viaggiatori". (ANSA).