(ANSA) – ROMA, 03 MAR – Studenti di archeologia appartenenti a tre università cilene hanno scoperto recentemente in un pantano quasi secco, ma in passato ricoperto di almeno tre metri di acqua, dell’Isola di Pasqua (Rapa Nui) una statua moai, simile alle centinaia che caratterizzano quest’isola a 3.500 chilometri al largo delle coste del Cile nell’Oceano Pacifico. Il rinvenimento, spiega una notizia nel portale dell’Università Andrés Bello di Viña del Mar, è avvenuto casualmente nel cratere del vulcano Rano Raraku mentre gli studenti erano intenti a studiare gli effetti nella zona degli incendi dell’ottobre scorso che hanno messo in pericolo alcune statue. In un comunicato, la comunità indigena Ma’u Henua ha sostenuto che "questo moai ha un grande potenziale per studi scientifici e naturali; è una scoperta davvero unica poiché è la prima volta che ne viene scoperto uno all’interno di una laguna in un cratere di Rano Raraku". La direttrice della comunità, Ninoska Avareipua Huki Cuadros, ha confermato che la statua è stata trovata al centro della laguna che ha iniziato a prosciugarsi nel 2018. "E’ alta 1,6 metri – ha aggiunto – ed è stata trovata sdraiata su un fianco rivolta verso il cielo". È "una massa corporea – ha poi detto – con tratti riconoscibili ma senza una definizione chiara". "La cosa interessante – ha commentato da parte sua Huki, capo della locale filiale della Corporazione forestale nazionale cilena – è che negli ultimi 200 o 300 anni la laguna era profonda tre metri, il che significa che nessun essere umano avrebbe potuto facilmente lasciarvi un moai". Ci sono poche certezze scientifiche sull’origine e il trasporto circa 900 anni fa degli 887 moai che esistono a Rapa Nui, alti fino a due metri e pesanti anche 88 tonnellate, che furono quasi tutti costruiti a Rano Raraku e poi distribuiti in diversi punti dell’Isola. (ANSA).