Peggiorano le aspettative per l’industria lariana nei mesi di luglio, agosto, settembre. Dopo un periodo in cui sono proseguiti i segnali di rallentamento del comparto industriale. Pur mantenendo una variazione positiva rispetto alla rilevazione precedente il Comasco registra una frenata per quanto riguarda produzione e occupazione, mentre gli ordini segnano un aumento del 5,6%.
Analizzando più puntualmente i dati che emergono dall’analisi congiunturale della Camera di Commercio di Como e Lecco per il periodo aprile-giugno nel settore industriale la performance delle imprese è in linea con la media regionale per la produzione, è peggiore per l’occupazione ma migliore per ordini e fatturato.
Nell’artigianato invece ordini e fatturato sono inferiori rispetto alla media delle aziende lombarde.
Il comparto “commercio e servizi” comasco mette a segno crescite del volume d’affari superiori alla Lombardia, sul fronte dell’occupazione l’incremento è in linea con la media regionale, mentre nei servizi è inferiore.
Sono le aspettative a peggiorare sia in questo ambito che nell’artigianato e nell’industria.
Galimberti: “L’incertezza orienta le imprese verso una maggiore prudenza”
“In linea con i segnali che arrivano dal contesto nazionale ed europeo, gli indicatori di performance dell’industria lariana nel secondo trimestre 2023 evidenziano un rallentamento, in parte dovuto alla dinamica economica non positiva della Germania, mercato di sbocco rilevante per l’industria del territorio”. Spiega il presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti.
“Al contempo peraltro artigianato, commercio e servizi lariani riscontrano variazioni perlopiù positive, seppur con andamenti meno apprezzabili rispetto ai trimestri precedenti.
“L’incertezza del momento – aggiunge – alla luce del rallentamento del commercio internazionale, si riflette nelle aspettative delle imprese di tutti i settori per il terzo trimestre, orientandole a maggiore prudenza”.
Infine una riflessione sul ricorso agli ammortizzatori sociali. “Le ore di cassa integrazione autorizzate nei primi 6 mesi dell’anno sono in calo – conclude Galimberti – a conferma della resilienza del nostro tessuto economico che, adeguatamente sostenuto, dimostra di essere in grado di affrontare le sfide del mercato”.