(ANSA) – MILANO, 10 OTT – "Sono israeliano ho vissuto qualche anno qui in Italia per business. Mi hanno chiamato i riservisti quindi sto tornando subito. Il mio sentimento è che ho vissuto benissimo in Italia ma quando i tuoi amici stanno male, la tua famiglia, non posso stare con le mani in mano". E’ molto scosso ma anche determinato uno degli israeliani che si imbarcano sull’aereo che è partito la scorsa notte da Malpensa per Tel Aviv. A bordo oltre a tanti riservisti che rispondono alla chiamata del loro Paese anche tanti che vogliono raggiungere le loro famiglie e rendersi utili in ogni modo nella guerra che Israele sta combattendo dopo l’attacco di Hamas. "Io sono anche guidatore di ambulanza in Israele, volontario – spiega l’uomo -. Quando ha saputo di questa notizia ho pianto, pianto tantissimo, prima di tutto ho provato a chiamare i miei amici che stanno tutti bene, anche la famiglia. Poi ho cercato di trovare il primo biglietto disponibile, I bambini sono sotto choc per gli allarmi ma la mia famiglia non e al sud dove c’e stato un progrom non una guerra, non e mai successo cosi. Sembra la seconda guerra mondiale con i nazisti che uccidono gli ebrei. Questa volta sara lunga, non è come gli altri attacchi terroristici, ci vorra piu tempo" "Stiamo tornando a casa per difendere il nostro Paese che è ora in una incredibile situazione – risponde un altro riservista in partenza – ma il popolo ebreo è sempre sopravvissuto sin dall’inizio e vinceremo anche questa volta contro il potere del diavolo". "Non abbiamo altra scelta, dobbiamo tornare", si limita a dire un altro che risponde alla chiamata mentre si avvia al gate con il figlio piccolo. (ANSA).