Nella mattina di Pasqua il vescovo di Como, il cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto, alle 10.00, in Cattedrale, la solenne Messa Pontificale con benedizione papale. Celebrazione trasmessa in diretta su Etv. “È il giorno assolutamente nuovo per l’umanità, giorno che illumina la storia del mondo e inaugura la nuova creazione”. Un’omelia, quella odierna, legata alla realtà che ci circonda. Una realtà fatta di violenza e guerra, ma anche di semi di speranza come ricorda il tema principale dell’Anno Giubilare. Semi che possono germogliare per rispondere a quel “bisogno di riconciliazione” oltre le ostilità.
“I mezzi di cui questo nostro mondo dispone, lo sappiamo bene, sono ancora la violenza, l’ingiustizia, la rivalsa dei più forti sui più deboli. Tuttavia, non mancano, anche nei nostri ambienti, forze contrarie, cioè vivaci segni innovatori, che trasformano la terra incolta e desolata in un giardino e creano ovunque feconde oasi di fraternità.” Ha detto il cardinale.
“Non lasciamoci scoraggiare dalle opere malvagie del male che ancora sperimentiamo attorno a noi, nel nostro mondo inquieto – ha aggiunto nel finale – sono destinate a soccombere, man mano che la potenza creatrice del Risorto prende possesso della nuova creazione, di cui ciascuno di noi può constatare i segni premonitori: il desiderio di unità e di pace, costantemente ravvivato da tanti profeti del nostro tempo; il bisogno di riconciliazione, al di là di tante ostilità sempre incombenti; feritoie di luce dentro tanta ostilità che ancora permane tra le Nazioni. Il mondo nuovo, tuttavia, è già incominciato e la sua crescita è inarrestabile, fino alla sua pienezza. La Risurrezione di Cristo è la nostra speranza”.
L’omelia integrale della mattina di Pasqua
Cristo è risorto: ecco la grande notizia che rallegra, consola e pacifica il cuore, e anche noi risorgiamo con lui, se purificati e rinnovati dalle acque battesimali, facciamo fruttificare la sua vita risorta, come Cristo ha fatto sua la nostra morte.
Ecco ciò che di originale, di unico e di nuovo, hanno da offrire i discepoli di Gesù al mondo di oggi. Ecco da dove nasce il mandato missionario, che compete a ogni credente nella risurrezione del Signore.
“Se siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù” ci ha annunciato la parola di Dio nella seconda lettura.
Si tratta di una missione obbligante, che non richiede certo di estraniarsi da questo mondo, ma di innestare all’interno della nostra realtà umana, che vive ancora secondo una logica vecchia, la potenza creatrice e vivificante della Pasqua, fondata sulla verità e sull’amore.
Cristo risorto mette a disposizione di noi, suoi discepoli, nuove energie di vita perché sappiamo infondere “semi di risurrezione” in questo mondo vecchio, così da poterlo rinnovare dall’interno, innestando la logica nuova della vita evangelica, imprimendo, cioè, lo stile con cui ha vissuto Gesù Cristo nella bellezza e nella ricchezza della sua umanità e della sua divinità.
Ora Cristo risorto, seduto alla destra di Dio, esercita la sua signoria guidando con sapienza e amore la storia umana. La orienta progressivamente secondo il disegno di Dio Padre, con la potenza dello Spirito Santo, nonostante le opposizioni che il mondo non manca di esprimere ancora oggi.
I mezzi di cui questo nostro mondo dispone, lo sappiamo bene, sono ancora la violenza, l’ingiustizia, la rivalsa dei più forti sui più deboli. Tuttavia, non mancano, anche nei nostri ambienti, forze contrarie, cioè vivaci segni innovatori, che trasformano la terra incolta e desolata in un giardino e creano ovunque feconde oasi di fraternità.
“Cercate le cose di lassù”: si tratta, cioè di imparare, se veramente risorti con Cristo, a vedere il mondo come Dio stesso lo vede e ad amare tutti gli altri come Dio li ama, ossia come fratelli e sorelle, apprendere ed affrontare la realtà come Dio la giudica, ossia con il suo medesimo sguardo di misericordia.
Non lasciamoci scoraggiare dalle opere malvagie del male che ancora sperimentiamo attorno a noi, nel nostro mondo inquieto: sono destinate a soccombere, man mano che la potenza creatrice del Risorto prende possesso della nuova creazione, di cui ciascuno di noi può constatare i segni premonitori: il desiderio di unità e di pace, costantemente ravvivato da tanti profeti del nostro tempo; il bisogno di riconciliazione, al di là di tante ostilità sempre incombenti; feritoie di luce dentro tanta ostilità che ancora permane tra le Nazioni. Il mondo nuovo, tuttavia, è già incominciato e la sua crescita è inarrestabile, fino alla sua pienezza. La Risurrezione di Cristo è la nostra speranza.