(ANSA) – BOLOGNA, 11 MAG – "Ho subito più volte molestie, ma mi sono ribellata. Lui si sentiva intoccabile, aveva un harem". Lo racconta a Libertà una dipendente dell’ospedale di Piacenza che lavorava nel reparto di Emanuele Michieletti, il primario di radiologia arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di violenza sessuale nei confronti delle colleghe. "Forte del suo carisma e consapevole di piacere – racconta la donna al quotidiano piacentino – si atteggiava a padre-padrone ed era sempre circondato da alcune fedelissime, quasi avesse un harem. Il suo studio era off-limits per quasi tutti. Per entrare dovevi prima suonare. Era lui che al massimo ti chiamava anche col citofono e poi spesso chiudeva a chiave. Che all’interno, quando c’era una collega, avvenissero degli incontri sessuali era per molti più che un sospetto. Anche a me è capitato di ricevere pesanti avances in più di un’occasione. L’ho respinto. Ero disgustata dal suo comportamento e non mancavo di farglielo notare". Nell’atto che ha portato all’arresto, gli inquirenti hanno sottolineato il clima di omertà che c’era nel reparto. "Tutti sapevano – prosegue il racconto della donna – ma nessuno faceva nulla. Tutto veniva minimizzato e trattato alla stregua di goliardia. Veniva quasi dato per scontato che si dovesse in qualche modo accondiscendere alle volontà del primario". (ANSA).