“Il parere della Soprintendenza sul progetto del nuovo Stadio Sinigaglia era prevedibile, e conferma che quando si affronta un’opera così complessa, strategica e delicata per la città, non servono slogan o semplificazioni, ma una visione chiara e una filiera istituzionale compatta”.
Fratelli d’Italia, con il presidente provinciale e il coordinatore cittadino rispettivamente Stefano Molinari e Alessandro Nardone, interviene dopo le osservazioni della Soprintendenza in merito al progetto di riqualificazione dell’impianto cittadino. Documento nel quale si chiede, in estrema sintesi, di ridimensionare altezze e volumi per preservare il paesaggio rispetto al piano presentato dal Como 1907 a febbraio in Comune.
“Il nuovo Sinigaglia non è un trofeo da esporre nella bacheca di un sindaco o di un partito politico, ma un progetto che può davvero cambiare volto a Como, e che proprio per questo non deve dividere, ma unire” aggiungono gli esponenti del partito.
“Abbiamo più volte messo in guardia il sindaco, chiedendo di abbandonare toni propagandistici e di lavorare su basi più solide” sottolineano Molinari e Nardone che allo stesso tempo si dichiarano consapevoli delle esigenze della società. Quindi gli esponenti di Fratelli d’Italia rilanciano: “Il Sinigaglia deve restare un tempio del calcio, con le funzioni commerciali ricalibrate secondo le indicazioni della Soprintendenza, ma eventualmente integrando nel progetto la possibilità di sviluppare altri spazi commerciali o ricettivi in zone strategiche della città che necessitano riqualificazione”.
A intervenire in queste ore è anche Svolta Civica con il capogruppo Vittorio Nessi. “Se c’è qualcuno che sta mettendo a repentaglio la proposta del Calcio Como sullo stadio Sinigaglia, questo è il sindaco Rapinese” ha detto.
“Invece di accompagnare la società sul terreno della trasparenza e della misura, ha preferito, per mera propaganda personale, assecondare – aggiunge Nessi – una proposta che è stata sonoramente bocciata sia dal punto di vista architettonico sia sotto il profilo finanziario. Da settimane, tecnici, amministratori, cittadini e associazioni evidenziavano dubbi e criticità che sono poi state messi nero su bianco dai soggetti preposti in Conferenza dei servizi. Sarebbe bastato ascoltare questi contributi per evitare di arrivare a questa grave battuta d’arresto. Invece, Rapinese – conclude il capogruppo di Svolta Civica – partendo dalla famosa conferenza stampa di presentazione del progetto sta mandando il Calcio Como a schiantarsi”.