“La Soprintendenza per me è la Bibbia e tutte le indicazioni che troveremo saranno determinanti. Così come quelle dei vigili del fuoco, della questura, della prefettura e di tutti gli altri enti interpellati.” Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, è chiaro, chiaro quanto le osservazioni della Soprintendenza in merito al progetto del nuovo Sinigaglia presentato dal Como 1907. Così come è il piano per lo stadio non va bene. Le nuove strutture vanno abbassate di almeno 6 metri: l’altezza totale non dovrà superare i 16 metri, mentre ora raggiungerebbe i 22. Le linee architettoniche dovranno essere simmetriche e meno impattanti sul paesaggio. Viene chiesta una revisione anche della copertura e dei volumi, giudicati troppo imponenti.
Nel documento si segnalano inoltre perplessità sull’inserimento di spazi commerciali e un hotel, non ritenuti funzionali all’impianto sportivo ma correlati alla sostenibilità economica, e sulla costruzione di un parcheggio nell’area del Pulesin, troppo vicino al parco di Villa Olmo e in una zona già soggetta a forti criticità di traffico.
Oltre a ciò, già nei giorni scorsi erano emerse alcune criticità relativamente all’equilibrio finanziario dell’investimento che sarebbe sbilanciato a favore dei privati.
Insomma, il progetto resta in fase di valutazione in conferenza dei servizi, ma il messaggio è chiaro: la riqualificazione è possibile, ma solo se rispettosa del contesto storico, paesaggistico e urbanistico in cui sorge il Sinigaglia.
Il primo cittadino sollecitato sul tema ha fatto capire che la proposta iniziale dovrà essere rimodulata: “Abbiamo sempre detto che si tratta di un’idea progettuale sulla base della quale sono stati fatti dei calcoli. Soltanto quando si chiuderà la conferenza dei servizi e avremo tutti i pareri tecnici, scenderò in campo io e tempo dieci giorni chiuderò la partita” ha detto con una previsione ottimistica sui tempi Rapinese.
“Ho sempre detto che voglio il nuovo stadio in quella posizione, lavoriamo dal primo giorno fianco a fianco con il Como, ma non siamo né zerbini né vassalli – ha aggiunto il sindaco – Io sono stato eletto dai cittadini non dalla società di calcio e l’impianto sarà rifatto perché i cittadini lo vogliono e mi hanno eletto per realizzare questo impegno che ho messo nero su bianco nel mio programma non perché lo vogliono gli Hartono. Certo – conclude – abbiamo un investitore importante che vuole metterci mano sistemando tutta la zona e io non voglio perdere l’occasione, si continuerà a lavorare assieme per realizzare questo obiettivo seguendo le indicazioni degli enti chiamati ad esprimersi”. Tradotto: il progetto dovrà essere modificato.