Risultati in miglioramento sul Lago di Como. Le acque sono meno inquinate rispetto allo scorso anno. Sugli 11 punti monitorati 6 risultano nei limiti di legge. In città però si conferma un solo punto fortemente inquinato: la foce del torrente Cosia, cioè la zona del Tempio Voltiano, quella dove – nonostante i divieti – si continuano a registrare i bagni vietati.
I risultati del monitoraggio sul Lario sono stati presentati da Legambiente attraverso la Goletta dei Laghi, storica campagna dell’associazione.
Il Lago di Como
Sugli 11 punti, in totale sono cinque quelli fortemente inquinati: soltanto uno è sul ramo comasco, la alla foce del Cosia a Como, appunto, gli altri quattro sono sulla sponda lecchese.
Nel comasco risultano entro i limiti lo scolo in via Torrazza a Torno (campionato quest’anno per la prima volta), poi si riconferma la foce del Breggia a Cernobbio (località ex galoppatoio di Villa Erba) e quella del torrente Albano a Dongo che dal 2022 allo scorso anno non registrava valori nella norma.
Il Ceresio
Analisi che sembrano confermare la tendenza positiva degli ultimi anni anche sul Ceresio. Quattro punti monitorati in tutto due in provincia di Varese e due in provincia di Como, risultati entrambi nei valori di legge: si tratta della foce del fiume Telo di Osteno e della foce del fiume Rezzo a Porlezza.
I prelievi della Goletta dei Laghi sono stati realizzati nei giorni scorsi (dal 10 al 19 giugno) da tecnici e volontari, i parametri indagati sono microbiologici – Enterococchi intestinali ed Escherichia Coli – laddove si parla di campioni “fortemente inquinati” significa che i limiti di legge sono superati di oltre il doppio. Ed è quanto si registra nello specchio d’acqua davanti al Tempio Voltiano.
Meggetto: “Servono politiche condivise e strutturate”
«I venti anni di Goletta dei Laghi parlano chiaro – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. – Servono politiche condivise e strutturate per preservare la salute delle persone e la qualità degli ecosistemi. Non dobbiamo dimenticare cosa riceviamo da questi specchi d’acqua, famosi nel mondo: economia, benessere, mitigazione degli effetti della crisi climatica. Le amministrazioni locali – aggiunge – devono tenere presenti tutti gli aspetti della gestione territoriale, trovando punti di contatto tra le rispettive politiche per realizzare obiettivi utili alle comunità locali. Gli investimenti più necessari sono quelli nella depurazione e nel ciclo integrato delle acque».