“L’area di Muggiò è paragonabile alle piramidi per l’Egitto”: così il sindaco Alessandro Rapinese ha definito la questione della riqualificazione della piscina e del palazzetto di Muggiò, attesa da anni dai comaschi. “Se Fabregas è un buon allenatore e tutti lo vorrebbero, – ha detto Rapinese – le aziende che ora sono impegnate su Muggiò sono tra le migliori che esistono nel panorama internazionale. Ci sono aziende che hanno speso migliaia di euro perché, fidandosi dell’amministrazione Rapinese, hanno redatto un progetto pensando che, se fosse stato di buona qualità, l’amministrazione lo avrebbe approvato”.
Il sindaco ha spiegato a che punto è l’iter. “Siamo nel momento in cui i tecnici, come succede con lo stadio e molto altro – ha detto – stanno valutando il progetto. Lo stanno valutando bene, per non fare le stupidaggini che abbiamo visto fare altre volte a Como. Stanno guardando bene i documenti e mi aspetto che nel giro di qualche mese, fossero anche sei mesi o un anno, i dirigenti mi diano un feedback. Stiamo parlando di un progetto che costa più di quello dello stadio – ha continuato il sindaco – Un partenariato pubblico-privato che vale tra i 60 e i 70 milioni di opere”.
Il progetto per il cosiddetto “quartiere dello sport” prevede un maxi impianto di nuova generazione composto da un centro natatorio, che conta 8 vasche, un nuovo palasport e la riqualificazione urbanistica dell’intera zona con una nuova piazza, viabilità rinnovata e parcheggi a raso.
“Se qualcosa non dovesse andare bene nel progetto presentato, – conclude Rapinese – le aziende avranno 30/40 giorni per le modifiche da apportare e poi potremo approvarlo”. Dunque, i tempi per la rinascita del quartiere sono ancora incerti.