(ANSA) – PALERMO, 02 OTT – Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 3 anni nel corso del processo con rito abbreviato, il Gup l’ha portata a 5 anni e 4 mesi per Salvatore Mirto, il diciannovenne accusato di aver violentato una ragazzina di 14 anni nella notte tra il 13 e il 14 luglio dello scorso anno, sulla scogliera dell’Addaura, a Palermo. Lo scrive il Giornale di Sicilia. L’avvocato della difesa, Pietro Capizzi, ha detto che appellerà la decisione del Gup Marta Maria Roberta Bossi, che ha anche applicato alcune misure accessorie: l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e una provvisionale di 10 mila euro a favore dei genitori della minore, costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Elena Maiorca. La notte dell’accaduto, la vittima era andata in un locale insieme a una coetanea e due sedicenni e, mentendo sull’età, aveva ordinato un cocktail, che le aveva tolto "la percezione del pericolo. A differenza degli altri decidevo quindi di berne un altro e, a quel punto, gli effetti che definivo piacevoli, erano terminati", aveva detto la ragazzina prima degli abusi. Poi l’incontro con Mirto e la passeggiata verso gli scogli. "Ricordo perfettamente – ha raccontato la vittima – che, su quelle scale e quegli scogli, io ho detto chiaramente: non voglio fare nulla, perché sono una bambina, ho solo 14 anni. E lui mi ha risposto, stai tranquilla". Lo stupro fu riscontrato anche dai medici del Policlinico. Dopo quella notte, alcuni avventori del locale di Sferracavallo avevano riconosciuto Mirto dai tatuaggi e lo avevano affrontato davanti a un Mc Donald nella borgata di Tommaso Natale. Ne era scaturita una rissa ed erano intervenute le forze dell’ordine che, dopo avere identificato tutti, avevano portato il giovane in caserma per l’interrogatorio. (ANSA).