Il Comune di Como uscirà definitivamente dal Centro Tessile Serico e chiuderà la società Politeama. Sono queste le due novità principali emerse dal piano di razionalizzazione delle società partecipate approvato ieri sera dal consiglio comunale di Como.
E se vengono da lontano le basi per il disimpegno dell’amministrazione da Serico, cioè la società di servizi a capitale pubblico-privato senza scopo di lucro creata per supportare le attività produttive del sistema tessile/abbigliamento, una strada nuova ma comunque densa di incognite si apre per il futuro dello storico cine-teatro di via Gallio.
Con la vendita dello 0,36% del Tessile Serico il Comune introiterà circa 2mila euro, mentre il destino del Politema rimane un rebus.
“La società di gestione del cineteatro – conferma l’assessore al Bilancio, Adriano Caldara – non poteva più essere mantenuta in vita. Per quanto riguarda il futuro del Politeama, durante la messa in liquidazione cercheremo le strade per garantire la valorizzazione del bene mantenendone anche per il futuro le finalità culturali”. Un punto, quest’ultimo, chiesto formalmente anche dal capogruppo dei Cinque Stelle, Fabio Aleotti, ma oltre cui si apre il vuoto. Una vendita del Politeama, vista la quota del 18% circa in parte ancora in mano a privati in parte defunti o sconosciuti, per ora è impossibile. Una riapertura con le forze pubbliche, utopia allo stato puro.
Sempre sul fronte societario, ieri in consiglio comunale si è svolto un altro voto importante: sono stati confermati gli attuali patti parasociali di Acsm-Agam, anche se soltanto per un anno. Una sorta di stand by in attesa della possibile nascita della maximultiutility con A2A, l’Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna, Aspem Varese e la lecchese Lario Reti Holding.