La provincia di Como cambia e cresce, ma perde appeal, in casa e all’estero. E’ il quadro che emerge guardando il report sulla popolazione residente redatto dalla Camera di commercio secondo i dati Istat.
Quasi 600mila (599.335 per la precisione) gli abitanti a fine settembre 2015, ma gli ultimi dati demografici risalgono al 31 dicembre 2014 e parlano di un aumento dello 0,2% legato soprattutto all’aumento dei nuovi italiani, ovvero gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza nel 2014: in totale 1.872.
Quasi un abitante su dieci non è italiano: l’8,2%, uno dei dati più bassi in Lombardia, anche se considerando i nuovi nati l’incidenza sale al 15,8%. Proprio i neonati stranieri salvano, almeno in parte, il saldo fra nascite e morti che resta negativo e in peggioramento (-355 unità) ma che con i soli italiani sarebbe sprofondato a -1.099.
Significativo il dato sull’attrattività della provincia: calano gli arrivi di stranieri e aumentano gli immigrati che lasciano Como, ma soprattutto sempre più italiani si trasferiscono all’estero, con 1383 comaschi emigrati nel 2014 (100 in più rispetto al 2013, 610 nel confronto con il 2008) e soltanto 395 ritorni. Un dato che, evidentemente, tiene conto anche dei tanti comaschi che si trasferiscono oltreconfine, abbandonando il frontalierato.
Guardando i singoli comuni, il capoluogo ha perso 147 abitanti, fermandosi al 31 dicembre 2014 a quota 84.687, e registrando il calo più evidente mentre, al contrario, Mozzate è il paese cresciuto di più. Al di là del capoluogo, il comune più grande resta Cantù (dove si concentra il 6,7% della popolazione della provincia) mentre il più piccolo è Peglio. Tolto Campione d’Italia, è record di stranieri a Veleso (21,3%), mentre l’incidenza minore si registra a San Nazzaro Val Cavargna. In totale, in provincia di Como, si contano 143 cittadinanze straniere: al primo posto i romeni, seguono marocchini, albanesi, turchi e ucraini.