165 posti alloggio, locali comuni, spazi ricreativi, palestra e sale riunioni. 640 giorni di cantiere in tutto per dare alla città la residenza universitaria “La Presentazione”. Edificio di fine 800, situato in via Zezio, completamente restaurato che per i prossimi 50 anni sarà destinato agli studenti. Un recupero che ha consentito di valorizzare alcuni elementi originali che ben si inseriscono in una progettazione moderna e funzionale degli spazi.
Un’operazione del Politecnico di Milano che fa parte di un più ampio programma di riqualificazione degli edifici esistenti avviato dall’ateneo con l’obiettivo di attrarre un numero sempre più ampio di studenti, ricercatori e professori in un’ottica di internazionalizzazione.
Oltre 9 milioni di euro l’investimento complessivo, i lavori sono stati cofinanziati dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca attraverso i bandi del 2007 e del 2011 con il contributo di UniverComo, dello stesso Politecnico e la collaborazione della Fondazione La Presentazione.
L’apertura è prevista per settembre. Gli studenti di tutte le università potranno fare richiesta attraverso l’apposito sistema di prenotazione (disponibile sul sito internet del Politecnico) nel quale sono indicati anche i criteri di assegnazione.
Il taglio del nastro della nuova residenza inevitabilmente porta con sé alcune domande legate al futuro del Politecnico a Como dopo la bocciatura del progetto di un campus. <Continueremo a investire nei progetti validi, la sede di Como resterà attrattiva> ha detto il rettore Giovanni Azzone.
Nuova residenza non integralmente fruibile dai disabili nonostante gli obblighi di legge.
Il cameramen è stato molto abile, accorto a non inquadrare integramente l’ingresso nel contesto della facciata ove è avvenuto il taglio di inaugurazione., si sarebbero visti circa 10 gradini non proprio comodi anche a normodotati.
se osservate l’immagine posta in alto, il taglio e avvenuto nell’arcata centrale alla base della quale, noterete i gradini.
Altre all’ingresso , inaccessibile ai disabili, la palestra non è dotata di servizi adeguati o idonei ai disabili il che la rende non fruibile.
nell’augurio che no succeda qualcosa in quella che è in pianta descritta come sala studio, nella realtà “chiesetta” ove le uscite d’emergenza sono prive dello scivolo.
E non mi si venga a raccontare che si può entrare dal retro come giustificativo d’accessibilità.
Ciò è lesivo della dignità.